Orrore e inciviltà sono stati trovati degli agenti della polizia delle Squadre Mobili dell’Aquila e Roma, quando all’alba di oggi hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti su minori extracomunitari, ospitati in una struttura di accoglienza di giovani migranti provenienti dall’Africa.
Le ordinanze richieste dalla Procura della Repubblica di Avezzano dal sostituto procuratore, Guido Cocco, e confermate dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, che non abbiano ancora compiuto la maggiore età.
Le indagini sono partite per una denuncia raccolta a Roma, da parte di minori extracomunitari i quali hanno raccontato di essere fuggiti da una casa famiglia in provincia dell’Aquila perché sottoposti a reiterate violenze, fisiche e morali.
Gravi indizi di colpevolezza sono stati raccolti a carico di due dipendenti della struttura, madre e figlio, rispettivamente di 52 e 27 anni.
I due ricorrevano all’uso di insulti, minacce e di atti di violenza nei confronti di alcuni minori di 18 anni, fino a vessazioni fisiche e morali.
Era stata stata anche ridotta la disponibilità dell’acqua calda per la doccia degli ospiti del centro di accoglienza a solo tre ore al giorno. Successivamente ridotta ulteriormente a una sola ora, dalle nove alle dieci di ogni mattina.
Per punire un ragazzo, quest’ultimo è stato costretto ad uscire in giardino, a spogliarsi rimanendo in mutande e a farsi la doccia con l’acqua gelata in piena notte, rimanendo esposto al freddo.
Allo stesso modo in un’altra occasione un minore è stato colpito con un calcio allo stomaco perché si era lamentato della scarsa qualità del cibo.
Altre violenze fisiche e morali sono state realizzate con la costrizione dei giovani ospiti a sedersi a turno dalle dieci di sera alle sei di mattina su una sedia, rendendo loro impossibile dormire.
In altra occasione per punire uno dei minori perché aveva violato l’obbligo di non giocare a pallone nella struttura, gli è stata negata la cena per due sere di seguito.
Un’altra punizione inflitta ad alcuni ospiti del centro è stata la non corresponsione della diaria per tre settimane, costringendoli, tuttavia, a firmare come se l’avessero presa.
Nel corso delle perquisizioni ad uno dei due operatori, il figlio della donna sottoposta anch’essa alla misura detentiva degli arresti domiciliari, sono stati sequestrati coltelli, tirapugni una balestra e tesserini di riconoscimento delle Forze di Polizia.
L'articolo L’Aquila, violenza ai migranti nella casa famiglia. Arrestati madre e figlio sembra essere il primo su L'Aquila Blog.